Pubblichiamo un articolo inerente al giorno della nascita di Auroville.
Buona lettura!
Lo Statuto di Auroville
«Auroville saluta tutti gli uomini di buona volontà. Sono invitati ad Auroville tutti coloro che hanno sete di progresso e aspirano a una vita più alta e più vera.»
1 — Auroville non appartiene a nessuno in particolare. Auroville appartiene all’umanità nel suo insieme. Ma per vivere ad Auroville bisogna essere servitori volontari della Coscienza Divina.
2 — Auroville sarà il luogo di un’educazione perpetua, di un progresso costante e di una giovinezza che non invecchia mai.
3 — Auroville vuol essere il punto d’incontro fra il passato e il futuro. Profittando di tutte le scoperte esteriori ed interiori, Auroville vuole slanciarsi arditamente verso le realizzazioni future.
4 — Auroville sarà il luogo delle ricerche spirituali e materiali per dare un corpo vivente ad una concreta unità umana.
~Agenda di Mère, 28 febbraio 1968
Era il 28 febbraio 1968 quando queste parole furono trasmesse via radio alla folla che si era riunita per assistere alla posa della prima pietra del progetto della «città» di Auroville in un altopiano deserto di terra rossa nel sud dell’India, nello stato del Tamil Nadu, a pochi chilometri dalla città di Pondicherry.Auroville fu inaugurata alla presenza di 124 delegazioni di altrettante nazioni: oggi ospita nell’area del piano regolatore 2.700 volontari residenti provenienti da circa 54 Paesi e dai villaggi circostanti. Sin dall’inizio si presentò l’esigenza di far rinascere centinaia di ettari di terra rossa, desertica. Furono piantati oltre due milioni di alberi e arbusti; oggi è una terra fertilissima con alberi, fiori e campi coltivati ad agricoltura biologica.
Secondo le indicazioni di Mère la citta di Auroville, la città dell’Aurora, doveva avere una forma concentrica e suddivisa in quattro aeree: la zona residenziale, la zona industriale, internazionale e quella culturaleAl centro di Auroville si trova l’Area della Pace, che comprende il Matrimandir e i suoi giardini, l’Anfiteatro con l’Urna dell’Unità Umana. «Il Matrimandir vuole essere il simbolo della risposta al Divino – disse Mère – di aspirazione dell’uomo verso la perfezione. Unione con il Divino che si manifesta in una unità progressiva umana». Oggi la struttura è completata e la camera interna con la sua vastità di marmo bianco, la sua sfera di cristallo al centro, il suo silenzio è visitata ogni giorno da Aurovilliani per la meditazione e da un numero crescente di persone provenienti dal mondo intero.
Il progetto del Matrimandir su indicazioni di Mére fu iniziato dall’architetto francese Roger Anger e dall’architetto, scenografo e coreografo Paolo Tommasi giunto a Pondy a fine anni ’60. Ad Auroville i terreni e le costruzioni non appartengono agli Auroviliani ma fanno parte del patrimonio dell’Auroville Foundation.
Aspiration, Surrender, Unity, Transformation sono alcune numerose comunità abitative e produttive – tutte basate sull’autogestione consapevole – dove poter condividere questo progetto di comunità sociale e spirituale. La recente storia di Auroville come città-modello, come comunità universale, rappresenta anche una sfida tra ricerca spirituale e pragmatismo sociale; «anarchia divina come forma di governo» la chiama Mère, tra esperienze culturali ed etniche provenienti da tutto il mondo attratte dal sogno della Madre.
(Articolo dal Blog del quotidiano “Il Manifesto” 13/04/2019)